"Di Voci e Di Suoni"

Festival di teatro e musica popolare

Organizzato dalla Compagnia Teatro Popolare "P.Liuzzi" di Caprarola
Edizione 2010

Programma


Gli spettacoli si terranno a CAPRAROLA (VT) - CORTILE INTERNO DI PALAZZO FARNESE In caso di pioggia gli spettacoli si terranno al chiuso.

INIZIO SPETTACOLI ORE 21.30

COSTO BIGLIETTO SINGOLO INGRESSO: 5,00 Euro

COSTO ABBONAMENTO INTERA RASSEGNA: 30,00 Euro

Per informazioni tel/fax 0761/645028

Il ricavato della manifestazione andrà all’Associazione AMISTRADA

3 Luglio: DUO CLAUDIA BOMBARDELLA - SILVIO TROTTA

Claudia Bombardella, voce, sax baritono, clarinetti, fisarmonica, steel drum Silvio Trotta, chitarra, bouzouki, chitarra battente, mandolino, voce


Esplorazione in differenti ambiti musicali e culturali prevalentemente della tradizione mediterranea.

Essa è condotta da due musicisti virtuosi ed eclettici che, viaggiando da un Paese all’altro senza sosta in una continua metamorfosi musicale, volteggiano fra diversi periodi storici anche molto distanti fra loro, attenendosi rigorosamente ai diversi stili delle civiltà che attraversano, seppur con grande libertà espressiva e di sviluppo, mantenendo intatto lo spirito specifico di ogni cultura. Il delicato uso della voce volteggia fra gli stili spaziando e giocando con i timbri più disparati in continuo dialogo con gli strumenti. In questo modo il concerto si snoda, scorre attraversando spazi di struggente armonia (melodie passionali della tradizione italiana, armena, ungherese, ebraica, ecc.), attraversando territori di scontro fra ritmi incalzanti e scatenati della tradizione balcanica, bretone, fino alla creazione di quadri di sapore "felliniano".

Così le dita dei musicisti danzano sugli strumenti, rincorrendosi, scontrandosi, intrecciandosi fra di loro con la libertà e il rigore propri dei giocolieri, raccontando storie musicali archetipe, danze tradizionali (tarantelle, ballate, ningun, onga, scottish, ecc.) canti di guarigione, canti d’amore e d’attesa, danze rituali dei festeggiamenti, evocando paesaggi mirabolanti in un linguaggio chiaro e sensibile.

Per approfondimenti visita il sito: www.myspace.com/claudiabombardella

10 Luglio: UNAVANTALUNA

Unavantaluna cumpagnia di musica sixiliana


Il nome proviene dal primo verso di un gioco antico: "Unu avant’a Luna, due il bue…". Evoca la strada ma anche la solitudine poetica delle notti in cui ti capita che la sola compagna che hai è la luna.

Unavantaluna cumpagnia di musica sixiliana è un ensemble di musicisti uniti dalle comuni origini siciliane e dalla passione per le arti e le tradizioni popolari della loro terra. Sin dalla nascita del gruppo, sono forti la necessità di unire il passato con il presente e il desiderio di ricercare un possibile equilibrio fra tradizione ed innovazione musicale.

Scelte strutturali quali l'uso di strumenti tipici del Mediterraneo, le partecipazioni in sala d’incisione di noti musicisti stranieri come il persiano Mohsen Kassirossafar allo zarb, il nord-africano Ashraf Ahmad Mohamed alla tabla egiziana, le continue collaborazioni con artisti di varie estrazioni, popolare, colta e demenziale, quali Elvin Dhimitri, violinista albanese, Yannis Vassilakos, bouzokista greco, l'attore Gaspare Balsamo, il Quartetto d'archi dell'Orchestra di Roma e Lazio, Claudio Gregori, in arte "Greg", Tenores de Neoneli e Elio delle Storie Tese, si confermano valide. La conseguente presa di coscienza pan mediterranea esprime al meglio nel Live questa sua natura contaminata.

Negli ultimi due anni, con l'inserimento in organico dei due percussionisti Andrea Piccioni e Arnaldo Vacca, le sonorità del vicino e lontano Oriente si uniscono alle più recenti tendenze e arrangiamenti della musica internazionale.

Per approfondimenti visita il sito: www.unavantaluna.com

17 Luglio: COMPAGNIA ARTE E CULTURA ABUSIVA DI MANDELA (RM)

Rappresentazione teatrale di opere proprie in dialetto laziale


La Compagnia Arte e Cultura Abusiva di Mandela (RM), nasce da un gruppo di persone appassionate di teatro. Nel tempo la sua attività si consolida, passando dall’improvvisazione alla consuetudine.

Ed ecco formarsi un gruppo stabile che solo in un secondo momento predilige la rappresentazione di opere scritte di proprio pugno, in dialetto laziale, grazie ai lavori dello scrittore Mario Lori e del regista Salvatore Carciopolo. L’obiettivo è quello di attingere alla memoria collettiva, privilegiando le caratteristiche di estemporaneità e legame alla tradizione popolare. In questo senso la Compagnia è e vuole restare "abusiva" rispetto ai canoni della cultura ufficiale verso la quale, per non fraintendersi, mantiene il dovuto rispetto.

"Va a vejé che tenemo checcosa all’acqua" è costruita intorno a personaggi e accadimenti di una piccola comunità, mettendo in risalto più di una contesa sociale e politica.

24 Luglio: PROGETTO MIGÀLA E ETÒS VENTO DAI SUD

Spettacolo di musica etno-popolare e teatro-danza


"Viaggio Primo"
"Capire un popolo è sofferenza, per poter capire un popolo devi capire il ritmo,devi scendere dentro il battito del cuore"

Un viaggio immaginario che inizia dal "principio" e prosegue tra colori,profumi,suoni partendo dal profondo Sud della nostra terra per abbracciare altre terre vicine e lontane, ed arrivare ai Sud del Mondo.Un viaggio musicale e danzante, tra racconti e storie di altri tempi e di oggi, che pare sia l’ultimo, ma è il "primo", Viaggio Primo",l’inizio dell’incontro tra le genti.Tutto ha inizio dal nostro Sud,dopo la caduta sulla terra, un passaggio tra Africa e Oriente,culla delle civiltà, tra profumi e colori dei mercati, lo scambio e l’incontro e poi rincomincia il viaggio di nuovo che non ha mai fine,il viaggio della "conoscenza".

L’intento dell’insieme è quello di proporre i linguaggi comunicativi quali la musica,la danza e la parola che creano l’incontro tra le culture e le diversità, in uno spazio dove non vi sono conflitti, ma solo risoluzioni, scambio e incontro. La ricerca accurata musicale e dei linguaggi espressivi della danza, i simbolismi, i racconti, le gesta, porteranno lo spettatore in un viaggio attraverso la sua immaginazione, volto alla ricerca della propria identità attraverso quella di altri popoli.

Musica dal vivo
LITURI EMANUELE – BASSO ACUSTICO, BASSO ELETTRICO.
PALOMBO FRANCESCA – VOCE E FISARMONICA.
QUAGLIERI EMILIO – CHITARRA ACUSTICA.
ROBERTO DAVIDE – VOCE, TAMBURI A CORNICE E PERCUSSIONI VARIE.
UBALDINI PASQUALINO – BOUZOKI, SAZ, CHITARRA CLASSICA, OUD, CHITARRA PORTOGHESE.

Testi a cura di Carla Stasi e Roberta Parravano
Voce recitante : Annamaria Ghirardelli
Coreografie :Roberta Parravano e Carla Stasi
Danze a cura di Etòs Vento dai Sud-compagnia di danze etniche e teatro-danza
Danzatrici : Roberta Parravano,Carla Stasi,Mina Mingarelli
Regia e ideazione: Roberta Parravano e Carla Stasi

Per approfondimenti visita il sito: www.myspace.com/progettomigala

31 Luglio: IVANA MONTI


Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia
LA CANTINELLA CENTRO STUDI ANDREA BARBATO
presenta
SEBBEN CHE SIAMO DONNE
Le donne e L'Unità d'Italia dal Risorgimento alla Costituzione, con canto popolare
di e con Ivana Monti

Con:
Lisetta Luchini (chitarra e voce)
Eleonora Tancredi (tastiera, violoncello, fisarmonica e voce)
Luca Di Volo (violino, clarinetto, sax e voce)
"Le Boccacce" di Bianca Giovannini e Camilla Barbarito (voci)
Consulenza organizzativa Rosa Cantarelli
Regia Tommaso Barbato

La presenza costante - ma taciuta - delle donne nelle pagine più significative della nostra storia, viene qui affermata in un percorso che tocca Risorgimento, Unità e post Unità d'Italia, passaggio da agricoltura a industrializzazione, prima e seconda guerra mondiale, fascismo e Resistenza, fino al primo voto femminile nel Referendum del 2 giugno 1946 e, con esso, alla vittoria della Repubblica e della Costituzione. Il ricordo della dura condizione femminile e insieme della coraggiosa influenza delle donne sul mutamento del contesto sociale è affidato alla memoria e all'emozione del canto popolare: di lavoro, di protesta, d'amore, giocoso...

Lisetta Luchini, fiorentina, accompagnata dal Duo musicale "Di Volo - Tancredi", interpreta il canto più cooperativo e malizioso del Nord, mentre "Le Boccacce"di Bianca e Camilla danno voce "a cappella" alle melodie antiche e struggenti della solitudine, non senza rivolta, delle donne del Sud.

IVANA MONTI, attrice formatasi al Piccolo Teatro di Milano con il grande regista Giorgio Strehler e partecipe, nel '77, al mitico "Ci ragiono e canto" di Dario Fo, ha recitato e recita in commedia, tragedia, dramma, cinema e fiction Tv.

Dal 1996 - alla scomparsa del marito, il giornalista Andrea Barbato, che le chiedeva di essere testimone responsabile del suo tempo- si dedica alla ricerca storica con inserimento di canto e musica popolare. E' autrice e interprete di "Mia cara madre", "Migranti", "Maria Goia e il delitto Matteotti" (Premio Matteotti della Presidenza del Consiglio 2006), "Da Matteotti ai fratelli Cervi", "Risorgimento", "Sebben che siamo donne.." Lavora con importanti Cori, Bande e Gruppi di canto popolare: Gruppo padano di Piadena, Mondine di Novi, Mondine di Correggio, Coro Monte Cauriol, Corale Reno, Coro Matildico Val Dolo, Coro Bismantova, Filarmonica di Carpi, di Concordia, di Novi e con il grande chitarrista e mandolinista Aco Bocina.

Per approfondimenti visita il sito: www.ivanamonti.it

7 Agosto: PICCOLA ORCHESTRA LA VIOLA ft Dr SUNFLOWER JUG BAND

"…dal Liri al Mississipi…"


Nella prima parte dello spettacolo la POLV presenterà il suo repertorio abituale, eseguendo brani legati al linguaggio etnico e sperimentale che da anni contraddistingue il suono originale dell’insieme. La polifonia della ricca sezione di organetti, sorretta da un inedito organetto basso (bassoon), il collante ritmico tenuto da batteria, basso elettrico e percussioni, le composizioni originali di Alessandro Parente insieme al timbro teatrale della voce di Antonella Costanzo e ai virtuosismi del solista Alessandro D’Alessandro sono l’espressione di questa particolare sperimentazione; nella seconda proporrà, con l’ausilio di Mario Insenga e Lino Muoio della Dr. Sunflower Jug Band (realizzatori con la POLV di un progetto sperimentale dal nome "Omaggio a New Orleans", prodotto dal Liri Blues Festival), una rielaborazione di classici di New Orleans.

Collante del progetto, uno strumento, l’organetto, il quale è strumento fondamentale sia per il folk italiano sia per il cajun, la musica degli acadians, i francesi arrivati a New Orleans dalle terre colonizzate del Canada, e da cui tanto ha attinto la tradizione dell’intera Louisiana. Fondamentale anche l’intreccio delle due voci, una maschile dal timbro forte e deciso tipico del "blues più nero", l’altra, quella femminile, dagli "aridi" colori mediterranei e popolari, sfumati da una "teatralità" quasi classica. Entrambe, comunque, caratterizzate dalla profonda passione che viene dalla terra e dalle radici.

Insomma un progetto arduo, e per molti versi coraggioso, che mette insieme due percorsi che hanno segnato profondamente l’esperienza quindicennale della Piccola Orchestra La Viola spaziando tra la canzone d’autore, la tradizione mediterranea, il jazz e molto di più.

Per approfondimenti visita il sito: www.piccolaorchestralaviola.it

14 Agosto: SERATA CON I POETI A BRACCIO DELLA MAREMMA

"Porgete orecchio, egregi miei uditori!"


Poeti a braccio come Marco Betti da Arezzo, Donato De Acutis da Bacugno, Emilio Meliani da Pontedera discendono da una schiatta illustre e dimenticata: quella degl'improvvisatori popolari, contadini e pastori dell'Italia Centrale, artisti del canto estemporaneo in ottava rima. Campioni da tempo in via d'estinzione, ma un tempo numerosi e richiesti, per campagne e cittadine, dalla Lucchesìa agli altipiani d'Abruzzo alle maremme tosco-laziali. Fra i loro antenati, per dire, la Divizia contadina dei Bagni di Lucca, alla quale Montaigne accenna nel suo Viaggio in Italia; o il Giandomenico Pèri d'Arcidosso, improvvisatore bifolco alla corte dei Medici agl'inizi del Seicento; o ancora la Beatrice Bugelli di Pian degli Ontani, nel Pistoiese, il cui talento affascinò due generazioni di romantici, da Niccolò Tommaseo a Renato Fucini.

Ancora fino alla metà del secolo scorso i poeti a braccio rappresentavano la memoria vivente d'una tradizione formidabile. Unica, per durata e resistenza, nella storia della nostra letteratura. Soprattutto i grandi poemi cavallereschi, come l'Orlando Furioso e la Gerusalemme Liberata, che attraverso il Big Bang della stampa avevano portato la poesia a latitudini geografiche e sociali quasi impensabili per il contesto culturale italiano: dalle piazze dei liberi comuni medioevali e dalle corti rinascimentali fin sulle rapazzole di anonimi pastori transumanti, nelle veglie dei poderi, nelle fiere e nelle feste di paese. E proprio nelle opere maggiori del nostro Cinquecento gl'improvvisatori popolari, autodidatti rozzamente alfabetizzati, scoprivano un po' di quel che Don Chisciotte cercava nei suoi libri di Cavalleria: il tenero, anacronistico rimpianto per un'Età dell'Oro, un'Arcadia Felice ormai scomparsa.

E oggi? Oggi i poeti a braccio, nonostante quel mondo sia finito da tempo, si ostinano a ragionare in versi. A discutere in performance...